Il pensiero: iter
tematologico 1944 - 2000
|
||
1944 -1945 |
Il dipingere, disegnare, scolpire si
costituiranno nel mio conscio come ambito psicologico vocativo di
aggregazione degli istinti enunciativi e preannunceranno l'idea di vivere la creatività.
|
|
1948 -1950 |
In questo periodo conosco lo scultore Marino
Marini. A Brera Carlo Carrà. mi affascina per alcune cose dette su Picasso, che gli
diceva di voler fare una rivoluzione nell'arte. È questo il periodo in cui introduco nel
mio lavoro una carica di concetti metafisico-mitici. "Le Deduzioni
Plastiche".
|
|
1952 -1956 |
La città",
"L'asfalto", "I fari. Queste opere furono un confronto
importante perché esponevo i risultati ottenuti esercitando le riflessioni prima
sintetizzate. Devo segnalare per coerenza storica che nell'allora clima prevalentemente
neo-realista guttusista, le opere passarono quasi inosservate dalla critica e
dagli stessi artisti della mia generazione.
|
|
1956 -1960 |
Mi recai in Francia da Paul Ricard, Presidente
della Société Ricard, per la quale eseguii, su una precisa richiesta, opere di pittura,
scultura e disegno di grandi dimensioni e tema deicate alla storia di Francia.
|
|
1960 -1962 |
Il fiume, la
giornata provvisoria, opera incisiva, un'emblematica idea di scorrimento, di
senso di panico, a volte di abbandono carnale dei rosa di terra o di luminosità solare,
avvolge il componimento. In seguito, L'uomo del fiume bloccato per la
convivenza con miriadi di detriti del tempo depositatigli addosso dallo scorrimento degli
eventi: è solo nella sua dura e sublimante esperienza.
|
|
1965 -1972 |
E' richiamato in Francia.
|
|
1972 |
Rientro a Milano. Una forte politicizzazione
condizionava l'autonomia e la spontaneità del pensiero degli artisti e della critica
attiva. Le due forme di coercizione, quella francese e quella agganciata alla politica, mi
suggeriscono un'immagine emblematica del fagocito. Nasce così il periodo che chiamo Fagocinesi
(azione fagocitante in atto) che si pone come poetica figurale criticamente
intesa come rivolta e rifiuto dei metodi del sistema.
|
|
1974 -1977 |
I confini fisici dello spazio dato (tela o
altro), penetrando lo spazio come valore idealmente, e inquisendolo, ne
modificava in varianti infinite l'originario assetto geometrico della dimensione scelta.
Lo spazio è qui inteso come tensione infinita, di cui una sintesi o un ritaglio,
specularmente dedotti dai lati dello spazio dato, consentono appunto modificazioni e
costruzioni di spazio. "Per una individuazione dello spazio plastico".
|
|
1980 |
Accantono questa analisi sulla
costruzione dello spazio poiché anche qui il rischio è di produrre una
raffinata mercifìcazione, ma anche perché l'immaginario primario non può emergere con
il tramite astratto, e, come sempre, non mi pongo il problema di sfruttare indefinitamente
il risultato raggiunto in questa direzione, non essendo mio compito esegetizzare il
fenomeno. E così infilo la strada che per me è coerente: quella della curiosità
del mito e de "I Prodigi".
|
|
1982 |
Sarà l'Avitauro il
protagonista, l'immagine antropomorfica che si traduce come tale, inizialmente, dalla
combinazione di tre fattori individuati e cioè: due piccole corna fuoruscenti da una
struttura triangolare rappresentante la testa, e che sono emblematicamente da intendere
come fedeltà e potenza dei concetti, le ali in forma di nube, che sono la
facoltà del sogno e dell'immaginario, i piedi appoggiati su uno zoccolo di
terra sono il tempo e gli accadimenti.
|
|
1982 -1984 |
Prende l'avvio l'idea di una grande
composizione pittorica a tema che chiamerà "Oltre l'Allegria".
L'oera sarà terminata nel 1999.
|
|
1986 -1989 |
I temi di questo periodo sono sempre
un'emanazione dei prodigi dell'Avitauro ed una parte delle opere viene
indicata come Materia pictoris e Materia picturae.
Queste definizioni indicano il lavorare intorno alla materia del pittore in quanto
immaginario, e alla materia della pittura intesa non come materiale usato per
dipingere un quadro, ma come trasformazione dei materiali utili e funzionali nel loro
divenire luoghi razionali, linguaggio di ricezione estetica.
|
|
1986 -1990 |
Scultura: "Rubasole".
|
|
1990 -1999 |
Le "Porte di Ercolano",
"Trilogia del Guerriero", ossia l'immagine del cavallo "Tra-Perari",
"Il Guerriero", "La Ragnatela".
|
|
1993 -1995 |
Temi di questo periodo sono "Mater
Bosnia", l'"Andrèia", "Sicilia,
Sicilia, per Borsellino, per Falcone".
|
|
1999 -2000 |
Termina "Oltre l'Allegria",
composizione pittorica di m. 8 x 3,70 configurante una iconografia motivata su 27 temi.
|
|